Si avvisano i gentili lettori che questa è un dichiarazione d'amore.
Ma si prova comunque ad essere freddi ed oggettivi.
Suicide Machine è innanzitutto il nome di un programma per cancellarsi da facebook, twitter e myspace , il che suona subito come una contraddizione visto che i Suicide si servono proprio di questi social network per comunicare.
2.0, che è definizione di un'evoluzione dei programmi, sta a singificare banalmente che i soggetti in questione sono due.
Angelo Lozietti e Lorenzo Cardeti, classe 89, strani nerds contemporanei , arrivano così a Suicide machine 2.0.
Ora in un momento in cui son tutti dj , ci si può chiedere quale sia la loro peculiarità, allora va subito detto che niente di nuovo sotto il sole.
Eppure sembra tutta un'altra musica.
Chiunque sia stato ad un loro dj set, o serata, sa di cosa parlo.
Suonano con vinili e cd e prediligono il rock e ogni sua possibile declinazione, sono i classici tipi CHE alle feste dove c'è un giradischi possono star lì per ore a far selezioni coltissime e ricercate.
Per chi ascolta è un insolito piacere, come portare una dimensione privata nel pubblico.
Ti senti parte di qualcosa, metti una storia, un ricordo, un'emozione una conoscenza...qualcosa di familiare insomma, che allo stesso tempo oggi giorno non lo è più.
Balli con loro, canti con loro, ascolti con loro, discuti con loro.
E hanno vent'anni. Scusate se è poco.
Ma infatti non è poco, perchè di loro si accorgono un pò tutti.
Iniziano con un aperitivo al Bistro, che vede protagonisti tappeti, narghilè e dischi intramontabili.
E inziano da qui, perchè a dirla tutta ci stanno simpatici da morire a noi del Bistro, ma nessuno ha idea di cosa facciano, visto che poi lo fanno per la prima volta.
Però poi è la volta di Un concerto per un Amico, del Dolce Verde insieme al gurppo Factori e subito dopo dello Zu, progetto tragato Fake Disco, MengoFestival, Deep, Klang.
Son tornati nuovamente al Bistro per un depres-set con un cappio alle spalle, che ha visto la partecipazione e il piacere (?) di tanta gente. Ormai sono una garanzia.
La macchina non è più così suicida.

 by Silvia Ciarpaglini , Bistro